Emergenza smog e serramenti in pvc: sotto accusa il riscaldamento domestico
Non solo il traffico a causa dell’aumento di polveri sottili
E’ stato il riscaldamento domestico la causa principale di inquinamento da CO2 in Italia nel 2017, il richiamo all’Italia arriva da Bruxelles, che il 30 gennaio ha convocato l’Italia con altri 7 Paesi a rischio procedura di infrazione. Nonostante la notizia fosse nell’aria già da qualche mese, inspiegabilmente mell’ultima finanziaria il credito d’imposta per la sostituzione degli infissi e dei serramenti delle abitazioni è stato abbassato dal 65 al 50%.
Un problema quello dell’inquinamento atmosferico che porta seri danni alla salute delle persone e a costi sanitari che ammontano ad un importo fra i 47 e i 143 miliardi.
Secondo i dati ARPA (le agenzie regionali di rilevazione dell’ambiente) l’area più inquinata è, manco a dirlo, la pianura Padana dove i limiti consentiti sono stati superati più a lungo che nel resto del paese: Torino guida la classifica con il record negativo di 112 giorni con valori oltre il limite, seguita da Cremona (105), Alessandria (103), Padova (102) e Pavia (101).
Come fare per migliorare la situazione?
Per abbassare la concentrazione di polveri sottili un aiuto può venire sicuramente dall’uso di gas naturali e GPL per quanto riguarda il tipo di combustibile utilizzato. Ma per avere dei miglioramenti significativi l’intervento deve essere più strutturale prevedendo una più massiccia riqualificazione edilizia e sui sistemi di riscaldamento. Dei sistemi di coibentazione delle abitazioni e serramenti ad alta valenza energetica possono ridurre significativamente la dispersione termica, consentendo meno utilizzo di cobustibile in senso generale, in più se la tipologia utilizzata risulta essere meno inquinante, il problema può essere risolto più rapidamente.
Riqualificazione dunque di edifici pubblici e privati, che dovrebbero riscaldare senza inquinare, e sul rafforzamento dei controlli sulle emissioni, non solo delle auto, ma anche delle caldaie. Emissioni che dipendono sia dalle tecnologie degli impianti di riscaldamento (ma sul mercato ce ne sono di sempre più efficienti e pulite), che dalla tipologia di combustibile utilizzato.
Puntare su Gpl e gas naturale per il settore del riscaldamento domestico e della mobilità, come valido aiuto per rispettare gli impegni assunti a livello comunitario in materia di qualità dell’aria.