Superbonus e porta blindata, una domanda
Sto eseguendo lavori di manutenzione straordinaria presso il mio immobile unifamiliare. Tra i lavori è prevista una spesa da un unico fornitore per: sostituzione di tutti i serramenti; tapparelle; zanzariere; porte blindate. Queste spese possono essere considerate separatamente nel computo della detrazione al 50% per efficienza energetica con massimale di 60.000 euro o rientrano nel bonus 50% con massimale di 96.000 euro?
Lettera firmata — via email
Dipende dalle caratteristiche tecniche dei manufatti. Se hanno i requisiti previsti per l’Ecobonus si possono considerare per proprio conto e quindi chiedere l’Ecobonus, con la necessaria comunicazione all’Enea. Quelli che non hanno le caratteristiche minime entrano nel computo complessivo del limiti del tetto di 96.000 euro previsto per la detrazione delle ristrutturazioni. Siccome il nostro lettore cita la porta blindata, ne approfittiamo per precisare meglio la risposta a un quesito sull’ammissibilità al Superbonus e pubblicata il 5 settembre. Per essere ammessa al Superbonus come opera «trainata», la porta blindata deve avere anche una funzione di isolamento termico e rispettare i requisiti minimi di trasmittanza previsti dalle norme tecniche. In conclusione se c’è anche un lavoro trainante, se si guadagnano due classi energetiche e se la porta ha le caratteristiche richieste, si può detrarne la spesa al 110%. C’è però un problema: le porte blindate con qualità termoisolanti non sono a buon mercato e le regole per gli infissi nel Superbonus dicono che sono agevolate spese fino a 54.545 euro (bonus massimo di 60mila euro), ma anche che il singolo infisso, esclusa Iva e manodopera, è agevolato da 780 a 900 euro al metro quadrato a seconda della zona climatica. Siccome una porta misura da 1,6 a 2 metri quadrati c’è il rischio di non coprire l’intera spesa mentre bisogna rispettare tutti gli obblighi burocratici previsti dal Superbonus.
Con la consulenza di Gino Pagliuca
Articolo originale: corriere.it